di AMDuemila
Non si ferma l’inchiesta su mandanti esterni
Gli inquirenti della Procura e della Direzione Investigativa Antimafia, che stanno continuando a indagare sulle stragi mafiose del 1993 a Firenze, Roma e Milano, avrebbero acquisito elementi per chiarire aspetti dell'arresto nel 1994 dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano. E' quanto si apprende dagli ambienti investigativi secondo l’Ansa. L'attività avrebbe anche portato ad alcuni interrogatori mentre altri sarebbero in programma. I due fratelli che erano a capo del mandamento Brancaccio di Palermo furono arrestati il 27 gennaio di 26 anni fa in un ristorante del capoluogo milanese.
Le parole del boss in aula "andate a indagare sul mio arresto"
Già durante le ultime udienze dibattimentali del processo 'Ndrangheta Stragista, il boss di Brancaccio aveva parlato in aula del suo arresto invitando persino l'accusa ad indagare sulle modalità in cui si svolse il 27 gennaio 1994. Alludendo quindi a qualche anomalia nelle dinamiche che hanno portato i carabinieri a mettere le manette a lui e ai polsi del fratello Filippo grazie all'aiuto involontario di Giuseppe D'Agostino, un palermitano che andò a trovarli a Milano per accompagnare il figlio Gaetano a fare un provino con i pulcini del Milan. “Vada a indagare sul mio arresto e sull’arresto di mio fratello Filippo e scoprirà i veri mandanti delle stragi, scoprirà chi ha ucciso il poliziotto Agostino e la moglie, scoprirà tante cose”, aveva detto Graviano al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, pm del processo 'Ndrangheta Stragista, lo scorso 23 gennaio. “Se i carabinieri diranno la verità su come sono andati i fatti, se anche D’Agostino Giuseppe dirà chi li ha invitati a fare il provino al Milan, e la società di Milano, voi scoprirete chi sono i veri mandanti”, ha detto tra le altre cose il boss stragista in aula. Il pm lo aveva incalzato domandandogli se avesse intenzione di dire chi sono i mandanti delle stragi. “Io non faccio l’investigatore”, era stata la risposta secca del boss. Oggi però alcuni investigatori, guidati dal procuratore Giuseppe Creazzo stanno appunto mettendo mano su alcuni elementi per chiarire una volta per tutte alcuni aspetti di quell'arresto. Chissà se, come dichiarato dal capo mafia, facendo chiarezza sulla sua cattura, si potranno risolvere i vari misteri che hanno caratterizzato quella stagione di sangue e bombe.
(del 21 luglio 2020)
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